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Origini storiche insediamenti

Ultima modifica 5 febbraio 2019

L'origine di Erba si perde nella notte del tempo, oltre alle testimonianze del Buco del Piombo altri ritrovamenti attestano che il luogo venne abitato nelle epoche precedenti quella romana; vi si sarebbero alternati gli Orobi, i Liguri ed i Celti. Erba, ai tempi dei Romani, era denominata: "Herba" mentre Incino, originariamente "Liciniforum".

Nelle torbiere di Bosisio e di Pusiano (ora abbandonata) sono stati trovati numerosi utensili di silice (coltelli, punte di frecce e di lance, piccole scuri con manico di osso) a testimonianza del fatto che il Piano d'Erba è stato abitato dall'uomo sin dall'età neolitica. In realtà in quell'epoca il Piano non c'era, in quanto i laghetti di Pusiano, Alserio ed Annone formavano l'unico grande lago di "Eupili" su cui gli abitanti (delle età della pietra e del bronzo) avevano costruito le capanne su palafitte in cui vivevano. Reperti del neolitico (punte di freccia), sono stati rinvenuti anche nella grotta denominata "Buco del Piombo" , in territorio erbese .
Non si sa se questi primi abitanti fossero Oròbi, Etruschi od Umbri: da ritrovamenti avvenuti a Buccinigo (tombe) si riconoscono con sufficiente certezza elementi della cultura celtica.

Sull'origine del primo nucleo Incino, e sullo stesso toponimo sussistono tuttora dei dubbi: la tradizione più antica vuoi far risalire il nome "Incino" all'antico Liciniforum citato da Catone e da Plinio; ma presumibilmente il Liciniforum di Catone è Lecco (da Licini, infatti, si fa derivare Lencini e Lenci che è il nome fatino di Lecco), mentre l'etimologia di Incino è forse da ricercare più nel mondo germanico che in quello latino. Stando alla tradizione più condivisa (che vuole Incino derivato da Licinoforum), quel nucleo sarebbe stato fondato da un Licinio Crasso nel 608 dalla fondazione di Roma, cioè quasi un secolo prima di Cristo; ma ciò non è provato: le prime iscrizioni -su frammenti di lapidi rinvenute nei campi presso Incino -possono essere infatti datate solo.al V sec. D C (in una di esse si parla di un Longino e di un Fausto, Consoli nel 490 DC).

Di Erba si hanno notizie ancora più scarse, anche se in tutta la zona pedemontana che va da Vill'Albese a Crevenna sono state rinvenute numerose tombe, in cui sono stati trovati monete, vasi lacrimatoi ed ornamenti metallici.
A giudicare dai numerosi ritrovamenti di epoca romana è tuttavia quasi certa l'esistenza, in questi luoghi, di un abitato romano di qualche importanza.

A guardia delle strade di comunicazione per Corno, Milano e Lecco stettero comunque i due castelli di Erba e di Incino.
Del Castello di Erba non rimangono, purtroppo, vestigia, salvo il nome della "piazza del Castello" ad Erba in alto.
E' tuttavia impossibile sapere con certezza quando esso sia sorto: alcuni storici ne parlano a proposito dell'invasione degli Ungheri (a partire dal 889); altri lo citano a proposito della difesa dei Municipi della Martesana da Ariberto da Intimiano (arcivescovo di Milano ed ideatore del Carroccio), insieme ai nomi di Buccinigo e di Parravicino.
Nel Medioevo due importanti castelli dominavano il territorio , uno posto in posizione elevata (Erba alta), di cui rimangono alcuni ruderi e l'altro nell'odierna Villincino ove si trova ancor oggi la pusteria ed una torre con inserita una graziosa bifora.
Del Castello di Incino rimane invece un significativo avanzo di portale ancora ben conservato.