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L'abitato attuale

Ultima modifica 5 febbraio 2019

Come si diceva nel precedente paragrafo, alcuni nuclei "marginali" (Morchiuso, S.Bernardino, Parravicino) non sono stati (ancora) investiti dal diffuso ed accelerato processo di urbanizzazione dell'area e pertanto conservano ancora il carattere dei vecchi borghi rurali. Altri nuclei, benché "interni" all'area investita dall'urbanizzazione, sono riusciti a conservare abbastanza l'originario carattere rurale (Rovere, Vill'Incino) grazie ali 'azione di "difesa" esercitata dalle residue ma consistenti corone di aree rurali (greenbelts).

Altri ancora stanno perdendo il carattere rurale originario a causa della crescente rilevanza di nuove funzioni, sia residenziali (Buccinigo, Pomèrio, Crevenna, Carpèsino, Bindella) che produttive (Pradelmatto, Cassina Mariaga).

Infine, i nuclei di Arcellasco, Erba in alto ed Incino hanno completamente perduto, sotto la spinta urbanizzativa, ogni carattere rurale ed hanno assunto aspetto e funzione urbani .

Gli sviluppi residenziali più recenti (Via S.Bernardino, Corso XXV Aprile) hanno, ovviamente, carattere urbano ed assolvono una funzione prevalentemente abitativa.
I vecchi insediamenti citati -esclusi quindi quelli di sviluppo recente -costituirono il rado tessuto edilizio erbese sino alla fine del1'800, cioè sino all'arrivo della Ferrovia Nord-Milano. Con l'attivazione della ferrovia, e perciò dall'inizio del secolo, le larghe
maglie di quel tessuto si.sono venute riempiendo di edifici, a scapito degli ampi spazi liberi interposti (aree rurali, parchi, giardini) (Vedi tab. U159-4).

L'attività costruttiva, correlata ad un processo urbanizzativo che si è venuto accelerando nel tempo, ha interessato sia il settore abitativo che quello produttivo; in entrambi i casi, però, si è svolto all'insegna di uno spiccato disordine insediativo che ha messo in crisi le dotazioni infrastrutturali ed ha compromesso gli stessi pregevoli connotati ambientali, con l'anarchica mescolanza delle funzioni e con il casuale assortimento delle tipologie edilizie, che vanno dalle casette unifamiliari di Via C.Battisti, di Crevenna, di Arcellasco, di Cassina Mariaga, e i più recenti edifici multipiani di tipo condominiale di Corso XXV Aprile.
Molto spesso il "missaggio" funzionale: è consumato nello stesso edificio (laddove questo ospita abitazioni e laboratori artigianali o per piccola industria), con risultati chiaramente inaccettabili ai fini della tutela ambientale, sotto il duplice profilo estetico ed ecologico.

Le attività produttive più consistenti (per ampiezza del sedime, importanza degli impianti, entità delle maestranze) si sono inizialmente polarizzate -come si è detto -lungo la ferrovia ed il corso del Lambrone. Esauriti gli spazi disponibili, esse hanno cominciato ad investire, negli ultimi anni, i lotti interclusi idonei allo scopo e le aree agricole marginali, occupando -nell'ordine- prima quelle a sud di Incino (Pradelmatto -Sassonia), poi quelle a sud di Bindella (Molinara), ed attualmente quelle lungo la Provinciale Vallassina (California) (Vedi tab.U159-5 e 6).

I nuclei di più antica formazione,come si è già detto, sono di origine rurale. Essi sono formati prevalentemente da un'edificazione modesta, talvolta scadente ed antigienica, che pone gravosi problemi di risanamento e di bonifica.

Essi si presentano quasi tutti in forma compatta ed allineano generalmente, lungo un reticolo viario informe angusto e tortuoso (Buccinigo, Carpèsino ecc.), un'edificazione di aspetto modesto e di altezza contenuta, perciò alla scala umana. Altri nuclei, invece, presentano un'edificazione egualmente compatta ma più alta (3 e talvolta 4 piani ft), che si sviluppa in serie continua lungo le anguste strade e/od intorno alle anguste corti interne (Erba in alto).

Nel dedalo delle stradine e dei vicoli la circolazione veicolare risulta ovviamente difficoltosa e talvolta vi è addirittura impossibile per insufficienza del calibro o per la presenza di ostacoli (scale,. ballatoi, elementi a sporgere ecc.).
Scarsissime, se non nulle, sono le possibilità di parcheggio, perciò persino il problema della sosta diurna e del ricovero notturno delle auto degli stessi residenti appare di difficile soluzione, dato che le vecchie case sono quasi tutte prive di autorimesse ed è obiettivamente difficile dotarsene.
La prossimità (in molti casi la contiguità) dei grandi parchi in cui , sorgono ville di pregio, conferiscono spesso a taluni nuclei antichi un'importanza ed un interesse di certo superiore al loro intrinseco valore formale.

Nondimeno, la maggior parte dei nuclei -ove non siano stati alterati da brutali inserimenti edilizi -presenta un interesse marcato: non di rado, infatti, l'ambiente (townscape) appare garbato e piacevole, ricco di scorci gradevoli e di punti di veduta che meritano di essere accuratamente salvaguardati. In alcuni nuclei, per contro, l'edificazione recente si è inserita od aggregata i n modo brutale, senza alcun rispetto né della "scala", né dei "caratteri" preesistenti, rompendo così quell'equilibrio che senza forzature, conferiva all'ambiente una pregevole unitarietà formale oltre che funzionale.

In questi ultimi anni ha avuto un notevole impulso, in varie zone del territorio erbese, l'edilizia legata al turismo stagionale e di fine settimana che, adottando prevalentemente villette e casette unifamiliari, occupa ampi spazi con densità bassissime.

Le zone investite da questa edilizia rada, spesso compromissoria, sono purtroppo i terrazzamenti collinari e la fascia pedemontana, ossia le zone che hanno più ampie risorse visuali (Bindella, Arcellasco, S.Bernardino, Buccinigo, Parravicino, Crevenna) e che quindi sono paesaggisticamente più appetibili. Le conseguenze sui lineamenti del paesaggio di una tale inconsulta ed incontrollata proliferazione edili sono visibili e purtroppo irreversibili. Per contro, l'area centrale urbana (Incino-Erba in basso) è stata edificata intensamente e disordinatamente: quivi convivono, con le villette "anni 30", presuntuosi condomini con 6 e più piani ft., dotati di portici attici e superattici, che appaiono decisamente fuori scala, anzi fuori luogo.