Descrizione
Pomerio fino a pochi decenni or sono costituiva una frazione di Parravicino, cui era legato per l'appartenenza ai conti Parravicini e al loro vescovo Beltramino.
In questo ameno paesello troviamo un castello con antiche fortificazioni risalenti al secolo XI - XII.
In un antico volume manoscritto delle Genealogie, conservato dal conte Antonio Parravicini da Parravicino, sta scritto che il vescovo Beltramino Parravicini fu fondatore dei castelli di Casiglio e Pomerio nella pieve di Incino.
E' evidente che Beltramino costruì il castello di Pomerio sulle rovine di uno preesistente, altrimenti non si potrebbe spiegare l'attribuzione a tale vescovo come fondatore in quanto venuto più tardi nella storia.
E' certo il passaggio, dopo i Parravicini feudatari per lungo tempo, dei Visconti e dei Carpani, come attestano gli stemmi conservati su alcune pareti. Nel 1647 venne infeudato dagli Archinto. Più tardi insieme a Parravicino la proprietà tornò ai conri Parravicini, dai quali nello scorso secolo i Conti, noti setaioli della zona, lo acquistarono per provi la sede della loro industria.
L'ingresso originario, sulla provinciale Erba-Como, rappresenta la parte più antica: consiste in un avanzo di torre stile lombardo con la porta simile a quella della rocca di Vill'Incino ritenuta anteriore al secolo XI.
Pare che un tempo questa roccaforte costituisse la sede di una guarnigione. Ciò spiegherebbe la sua posizione poco sopraelevata. Il castello subito diversi rifacimenti e trasformazioni facilmente deducibili dalle diverse strutture che lo compongono, ma conserva pure un cortile rettangolare con le caratteristiche di una corte d'onore dove si trovano due stupendi gelsi secolari.
I due pozzetti del cortile sono stati ricostruiti dopo essere venuti in luce i reperti archeologici, ora al Civico Museo di Erba: frammenti di piatti e ciotole in ceramica medioevale di epoca varia, dal 1300 al 1500, non ricomponibili in quanto appartengono a pezzi diversi.
La facciata del castello a ponente era già stata restaurata nei primi anni del nostro secolo interpretando l'originale gotico trecentesco.
Nella parte più antica del fortilizio, anticamente costeggiata da un piccolo fossato, al primo piano si possono ammirare affreschi trecenteschi recanti lo stemma dei Parravicini e quello dei Carpani. Al secondo piano si trovano altri affreschi raffiguranti la Madonna con il Bambino, San Benedetto e San Cristoforo con il Bambino.
Modalità d'accesso
Luogo privo di barriere architettoniche e accessibile a tutta la cittadinanza.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 2 settembre 2024, 15:11