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Rocca Villincino

Ultima modifica 5 aprile 2019

Contrada Villincino

Sorgeva questa rocca su un rialzo acciottolato nella piccola piazza Torre in località Vill'Incino che costituì tra il XIII e il XIV secolo un attivo centro medioevale. In origine il forte apparteneva ai Carpani, la loro ultima discendente visse nella casa - detta stallazzo - nella vicina piazzetta Prina.
Ancora oggi si possono scorgere un portico ad archi ribassati, soffitti a cassettoni del '400 con lacunari in parte affrescati con ritratti di gentiluomini e di dame dell'epoca, finestre trecentesche in cotto.
Dopo la battaglia di Desio (1277) quando vennero abbattuti i castelli, anche quello di Vill'Incino resta abbandonato, ma verso il 1500 diviene sede di religiosi. Con l'editto di Saint Cloud nel 1810 l'edificio viene messo all'asta e aggiudicato a un Casati.
Oggi del castello, elencato tra i monumenti nazionali, resta solamente un rudere. Esso è in posizione lievemente sopraelevata e il suo portale a volta chiusa conserva un'elegante bifora con colonnetta in marmo di Candoglia.
Le case della piccola e suggestiva contrada sorgono sull'area del castello del quale resta pure la Pusterla, torre in pietra a vista, con piccole finestre a sesto acuto e una loggia rustica.

Nella Pusterla è stata rinvenuta una rara "forchetta" del periodo alto medioevale, attualmente conservata al Civico Museo di Erba.
Si pensa che il borgo di Vill'Incino abbia conosciuto le feste pagane tramandate a noi lungo il corso dei secoli: la festa della "Giubbiana" e del "Masigott". Il "Masigott", alla terza domenica di ottobre, è la festa della vendemmia e trae il suo nome da una polenta di farro o grano duro detta appunto "masigott".
Dal borgo medioevale partivano pure le lunghe processioni che, durante le grandi epidemie, giungevano fino alla chiesa plebana di Santa Eufemia.